On this CD, Tobias Koch embarks on a quest for sonorities and instrumental exploration.

On no less than five different historical fortepianos – all exquisitely preserved – he presents the full scope of the art of piano building as it was cultivated in Beethoven’s time. Koch uncovers a unique diversity ranging from the 13-year-old musician’s first attempts at composition to his very last musical thoughts. Meanwhile, the fortepianist also proves that world premiere recordings can still take place in the 21st century. Two pieces are now available for the first time in a performance on the exact instrument for which the composer wrote them: the orphica, a portable keyboard with a captivating, ‘far-off’ sound.

World Première included: First recordings on an ORPHICA, a kind of travel piano, which sounds like a Lute from Beethoven’s time, with original pieces composed for the ORPHICA.

This is the first solo orphica recording ever released and is a fascinating recording of this repertoire.

Il versatile fortista Tobias Koch ci introduce nell’affascinante universo – parallelo a quello delle sonate e variazioni – dei pezzi sciolti per pianoforte di Beethoven, che esegue con sorprendente semplicità. L’ascoltatore constaterà ben presto che i 50 pezzi presentati in questo cofanetto di 3 CD non sono affatto delle semplici ‘bagatelle’. Più di qualsiasi altro gruppo di opere del catalogo di Beethoven, essi ci forniscono delle indicazioni dirette sul suo ‘laboratorio segreto’. In questo genere di composizioni, Beethoven costruisce sagacemente i più inaspettati contrasti formali, alternando la rigorosa disciplina dei preludi e fughe ai voli di pura fantasia. Tobias Koch fa emergere il carattere burrascoso della musica, la sua cruda tenerezza – una straordinaria varietà di contrasti, mentre sorpende continuamente l’ascoltatore con gesti derivanti da uno spirito improvvisativo.
Koch intraprende anche una ricerca delle sonorità. Utilizzando nientemeno che 5 diversi pianoforti storici – tutti spelendidamente conservati – ci presenta l’intero campionario dell’arte della costruzione del pianoforte al tempo di Beethoven. Koch ci svela una straordinaria diversità, che va dai primi passi compositivi del musicista tredicenne ai suoi ultimi pensieri musicali. Inoltre, il fortista dimostra che nel ventunesimo secolo possono ancora aver luogo le prime registrazioni mondiali. Due pezzi sono ora disponibili per la prima volta sul preciso strumento a cui il compositore li destinò: l’orphica, una tastiera portatile dalla sonorità accattivante, ‘lontana’ – si tratta tra l’altro della prima registrazione solistica su orphica in assoluto.